INTERIORA

Daniele pezzana



  • Primordiali

    Qualche volta si provano sentimenti ed emozioni acerbi come le mele prima del sole che le arrossa, poi istintivamente ci si sente fuoriluogo guardandosi addosso gli anni accumulati. Eppure è palpabile, la frenesia e la bellezza dei vent’anni stanno li, anche se tutto intorno non è allineato con questa epoca.

    Si puó solo smettere di pensarci e godersi a occhi chiusi la sensazione.

  • E€O

    Sei l’enigma e anche l’oracolo
    Ancestrale e predittiva
    Sibilla e amletica
    Come il buio nella luce della luna
    Dove stanno le risposte scritte dentro alle domande non scontate

  • l’odore dei posti

    Sento ancora l’odore della spensieratezza, un caldo afoso, misto alla melma di acquitrino.
    L’odore della benzina e dell’olio dei motori, i pavimenti sconnessi e quella lunga scalinata di pietra.
    Alfa che mi ospita, mi tratta come fossi figlio suo, anche se da anni i suoi non sono più giovani come me.
    Quell’odore è ovunque, a volte puro, a volte rafforzato dall’odore degli zampironi, il telefono Duplex, uno scorpione sul pavimento della stanza e il linoleum, la stanza dove nonno appendeva i salami appena fatti, gli asciugamani che odoravano di sudore di operaio e che venivano cambiati continuamente.
    La baracca sul canale, il bambù per le canne da pesca, un cane con delle grosse zecche e le oche.
    Sono solo un piccolo frammento, ma ricordo tutto, appena sceso dall’autobus già c’era quell’odore, e rivedere mette tanta nostalgia.
    Vorrei essere li ancora, di nuovo, ma non si puó, aspettatemi anche voi zia e nonno, non poso stare ancora molto senza essere di nuovo li, ma in una dimensione sovrapposta.
  • Gocce di vuoto

    Quando a essere depersonalizzata, umiliata,, svuotata, prosciugata, esaurita e sfinita è l’illusione della bellezza, la trance che dipinge il paradiso personale, beh, allora il corpo non serve più a nulla.

  • Quasi come i fiori
    Quasi come fiori, nasciamo curiosi

    cresciamo in un batter di ciglia

    e poi appassiamo, verso una secchezza esistenziale che ci porterà via.

    ma “quasi” come i fiori, perchè possiamo scegliere di lasciarci sradicare dal vento in ogni momento della nostra maturazione.