
l’arte io credo si divida in tre tipi, quella nata dal dolore, un punto, acuminato, tagliente, che colpisce e ferisce, e fa sanguinare.
Quella nata dall’apatia, come una grossa macchia vischiosa in cui sta dentro l’indefinito, quella pozza coi piedi a mollo, i bordi ben delineati, il resto fuori, ma impantana come sabbie mobili.
E poi il terzo tipo, quella nata dal bello, impalpabile, a volte incomprensibile, come una nuvola di vapore che si espande e occupa tutto lo spazio.